Nel mese di giugno 2003, un coraggioso medico tedesco, il dr. Matthias Rath, noncurante della propria incolumità, ha accusato le multinazionali farmaceutiche e diversi personaggi con importanti cariche in diversi settori, di genocidio e crimini di guerra davanti al Tribunale dei crimini internazionali ( ICC - Internationa Criminal Court ) con sede presso L'Aia.
Il dr. Rath ha presentato all'ICC un'accusa in cui specifica come varie multinazionali farmaceutiche, abbiano deliberatamente ostacolato la prevenzione delle malattie (che si sarebbe potuta fare mediante farmaci naturali), favorendo l'uso di trattamenti a base di medicinali chimici e brevettabili.
Egli afferma che tali medicinali sono volontariamente mirati alla sola cura del sintomo, creando quello che si può definire il "business farmaceutico della malattia". Tutto questo viene realizzato anche tramite il controllo di posti chiave, come per esempio i settori riservati alla ricerca, allo sviluppo e alla vendita dei farmaci.
Nell'accusa viene anche precisato che attualmente vi sono dei metodi validi per curare e prevenire le più diffuse e gravi malattie, ma sono contrastati - grazie ai media e alla politica - perché non farebbero guadagnare i mercati azionari delle multinazionali farmaceutiche. Infatti i metodi naturali non sono brevettabili e, oltre alle perdite dovute alla mancanza di brevetto aiuterebbero il paziente a guarire, due cose che rappresentano una perdita notevole del guadagno.
Questo è il motivo perché i medicinali chimici e brevettati, mirano solo alla rimozione del sintomo, non importa se ciò comporta anche disastrosi, e talvolta fatali, effetti collaterali. Ecco il motivo per cui anni e anni di raccolte fondi per ricerche fantasma che non hanno mai dato un valido risultato.
I farmaci sono tra il 4° e il 5° motivo di morte al mondo.
I rimedi naturali non sono brevettabili!
Dott. Valerio Rosso. Big Pharma
Nel corso del XX secolo, la medicina ha assistito a una serie di episodi controversi che hanno coinvolto l'industria farmaceutica. In molti di questi casi, la co-responsabilità della classe medica ha giocato un ruolo cruciale. I medici, infatti, sono stati non solo destinatari ma anche attori attivi nel processo di promozione e prescrizione di farmaci, talvolta senza un'adeguata valutazione critica delle evidenze scientifiche o senza tenere pienamente conto dei potenziali rischi per i pazienti.
Canale: Dott. Valerio Rosso
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