Vivere in salute

alimentarci selezionando quelli alimenti che abbiamo conosciuto nell'infanzia, che è stata la base dell’alimentazione dei nostri nonni 

Vivere in salute. Quadro ad olio D'Isanto

Vivere in salute

Quindi dobbiamo imparare a “guardare in noi stessi, ristabilire quella pace spirituale indispensabile per allontanare lo stress che generalmente (ma non sempre) si localizza nel sistema nervoso enterico e quindi nell’intestino per poi colpire, tramite quest’ultimo, l’organo più sensibile.

Dobbiamo anche alimentarci selezionando quei tradizionali alimenti che abbiamo conosciuto nella nostra infanzia e che è stata la base dell’alimentazione dei nostri nonni e dei nostri genitori. Frutta, legumi, verdura, non dovrebbero mai mancare dalla nostra tavola, ma anche pasta, pane, riso, patate, polenta, possibilmente integrali e biologici.

Bere acqua, poco vino (se genuino si può eccedere) e niente super alcolici. Evitare il più possibile i fritti, carne di ogni tipo, compresi i salumi, uova, formaggi (tutte proteine animali che in caso di tumore aiutano ad alimentarlo) Evitare anche i dolci industriali, soprattutto quelli ricchi di zucchero, dolcificanti o grasso.

Vivere in armonia con la natura per trovare le risposte ai nostri problemi. Fare un minimo di attività fisica, possibilmente all’aria aperta e senza eccedere, (una buona camminata è sufficiente).

Nella mia ricerca ho trovato interesse per ogni pianta commestibile che ingerivo, assaggiando e sperimentando le varie erbe incominciando da quelle più vicine ai nostri costumi come aglio, cipolla, prezzemolo, basilico, ecc.., per poi curiosare anche con piante a noi poco usuali come l’eucalipto, la malva, la passiflora, ecc..

Ho naturalmente consultato varie pubblicazioni sull’argomento trovando conferme e consigli utili di svariati esperti a cui devo riconoscenza.

Con questo spirito di ricerca e sperimentazione mi sono avvicinato anche ai lampascioni, riscoprendo non solo che come sapore, cucinati a dovere, sono superiori alla cipolla e all’aglio, famiglia a cui appartiene, ma anche come pianta medicinale, essendo una pianta spontanea, quasi infestante, che cresce in profondità (da 10 a 50 cm) e non è (almeno ancora) coltivata industrialmente, quindi esente da ogni impurità chimica. Infatti, salvo qualche sfortunato caso dovuto a terreno contaminato, il lampascione è un rimedio naturale selezionato da millenni dalla natura stessa, ricco di sostanze nutritive e di principi attivi utili per il nostro organismo.

Nel corso della loro crescita tutte le piante sintetizzano e immagazzinano dei principi attivi che noi utilizziamo come medicinali. In tutte le specie sono presenti vari principi attivi, ma uno in particolare sarà dominante sugli altri e darà maggior beneficio.

Per usufruire di tanta generosità bisogna però servirsi dell’esperienza di chi dedica il suo tempo allo studio di queste piante, personale specializzato che ci aiuterà a non sbagliare e ci darà precise istruzioni.

Inoltre, come già vi ho consigliato nel mio libro “Dolce, Semi dolce, Amaro” è sempre sconsigliato auto-curarsi con rimedi naturali o medicine in genere, senza aver prima consultato un medico che valuterà la gravità dei disturbi e vi consiglierà di conseguenza.

Ma lasciatemi descrivervi ciò che avviene nel nostro intestino quando è maltrattato chimicamente o da cibi inadatti:
Nel tratto digestivo i cibi assunti sono trasformati in sostanze nutritive per l’organismo e ciò avviene a livello molecolare. Una volta demoleculizzati da batteri, funghi ed enzimi, queste sostanze si dividono fra quelle che devono essere veicolate nel sangue attraverso la mucosa interna della parete dell’intestino tenue per nutrire le cellule del corpo e quelle che debbono essere espulse con le feci.

Proprietà afrodisiache dei lampascioni?
Scusa convincente per farli accettare a tavola?
Continua, non spazientirti.

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